Descrizione
Un po’ di storia…
Il monumento è stato realizzato in onore dei caduti delle due guerre mondiali.
Alla base sono riprodotte le parole del Bollettino della vittoria, cioè il documento ufficiale con il quale il comandante dell’esercito italiano, il generale Armando Diaz, annunciava il 4 novembre del 1918 – dopo l’armistizio di Villa Giusti – la vittoria dell’Italia nella guerra e la resa dell’Austria-Ungheria.
Sull’obelisco sono incisi i nomi dei caduti della Prima Guerra Mondiale, mentre quelli della Seconda Guerra Mondiale sono riportati sulle targhe di bronzo alla base del monumento.
I quattro lati raffigurano quattro temi differenti: la patria, la partenza per il fronte, la guerra, il ritorno.
La patria è riprodotta come una dea greca, intenta a sostenere il labaro che riporta le insegne di Roma.
La scena della partenza per il fronte mostra un uomo pronto ad andare in guerra: bacia una figlia, mentre un’altra figlia prova a trattenerlo per il pugnale. Ai lati, un trombettista e un veterano che invita l’uomo a non esitare.
Il lato dedicato alla guerra è un omaggio a Giuseppe Augusto Mariani, seregnese Medaglia d’Oro al valor militare, che – ferito sul Carso – pur rimasto solo con la sua mitragliatrice continuò a incitare i commilitoni e a combattere fino alla morte.
L’immagine del ritorno, infine, propone i sentimenti contrastanti della città alla fine della guerra: qualcuno piange per i caduti che non sono tornati dal fronte, mentre un bambino ruba per gioco l’elmo del padre abbracciato da tutta la famiglia.
Autore: Alfredo Sassi
Anno di realizzazione: 1922-24
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Ultimo aggiornamento: 13 settembre 2024, 18:45