Basilica San Giuseppe

Basilica San Giuseppe

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Descrizione

Un po’ di storia…

La Basilica di San Giuseppe, tecnicamente Basilica Pontificia Minore, Collegiata, Prepositurale di San Giuseppe, è il luogo di culto principale della Città di Seregno.

Venne edificata nella seconda metà del Settecento per volere del governo austriaco presente a Milano, in accordo con l’arcivescovo di Milano il cardinale Giuseppe Pozzobonelli. Decisero di abbattere le due precedenti chiese parrocchiali di Seregno, una dedicata al martire San Vittore e l’altra dedicata a Sant’Ambrogio (entrambe medievali), per sostituirle con un’unica chiesa parrocchiale dedicata a San Giuseppe. La decisione fu presa per una questione di ordine pubblico, determinata dalle frequenti liti delle confraternite delle due parrocchie precedenti.

La nuova chiesa sarebbe diventata il simbolo della ritrovata unità e sarebbe stata edificata a metà strada tra le due precedenti.

Ma non si trattava solo di questo. Nell’antico borgo di Seregno era necessario riportare quella pace religiosa che neppure i provvedimenti adottati da due dei più celebri arcivescovi di Milano, san Carlo Borromeo e il cardinale Federico, suo cugino, erano riusciti ad ottenere. La creazione di una nuova chiesa, unitaria, sembrò essere la soluzione che funzionò.

Inizialmente il progetto scelto per la costruzione del nuovo tempio era quello del barnabita Ermenegildo Pini. La sua idea era quella di realizzare una Rotonda ampia più o meno come il Pantheon di Roma, in grado di accogliere circa 3.600 fedeli, per di più impreziosita da una cupola molto alta (la sesta più grande al mondo, all’epoca).

Un progetto grandioso, ma evidentemente troppo costoso. Si scelse, così, di abbandonare le idee di Pini. Furono presi in considerazione altri progetti, come quelli di Giuseppe Piermarini e di Agostino Gerli.

Alla fine, però, la scelta ricadde sul progetto di Giulio Galliori, approvato il 17 aprile del 1779: così i lavori poterono ripartire. Della chiesa pensata da Pini restava molto poco, e la grandiosità ipotizzata in precedenza fu accantonata.

In seguito all’inaugurazione, avvenuta il 6 maggio 1781, l’interno della chiesa fu completato e abbellito con vari altari, tele preziose e, in particolare, con il ciborio di bronzo dorato, con pietre preziose, collocato sull’altare maggiore.

Nel 1908 l’esterno della chiesa fu completato con una facciata in cemento, ad opera dell’architetto Scanavini, ma in seguito, venne presentato un nuovo progetto per la facciata dall’archietto Ottavio Cabiati e nel 1942 fu posta la prima pietra. Completata e inaugurata nel 1944, nel frontone venne collocato un mosaico disegnato da Salvatore Saponaro e realizzato dal mosaicista Giorgio Crapputo.

Nel 1925, una bolla pontificia elevò la chiesa al rango di collegiata, istituendo un collegio di chierici (membri del clero), donando alla chiesa un prestigio notevole.

Nel 1976, il prevosto Gandini richiese il conferimento di basilica minore per la chiesa a papa Paolo VI.

Nel 2023 è iniziata un’opera di restauro che, per ora, ha interessato la zona dell’antico presbiterio e l’impianto di illuminazione

Autore: architetti Giulio Galliori, Ottavio Cabiati

Anno di realizzazione: inizio costruzione 1769, completamento 1781; realizzazione del pronao 1941-1944; realizzazione della cupola 1960-1975

Stile architettonico: neoclassico. L’architettura neoclassica riprende l’architettura classica greca e romana e la razionalità delle forme stesse

 

L'altare della Basilica San Giuseppe

Autore: Floriano Bodini

Anno di realizzazione: 1999-2000

Struttura: Sul lato anteriore della mensa è raffigurato papa Giovanni Paolo II intento a donare il mondo alla Madonna con il Bambino, mentre sullo sfondo c’è Cristo in croce. Sul lato opposto c’è il Buon Pastore. È Gesù stesso, nel Vangelo secondo Giovanni, a descriversi come il pastore che offre la vita per le proprie pecore. Infine, gli altri due lati ospitano l’Angelo della Redenzione e l’Angelo dell’Annunciazione.  

L’altorilievo dell’Angelo della Risurrezione proteso in direzione dell’assemblea dei fedeli impreziosisce l’ambone. Un medaglione che mostra l’Agnello dell’Apocalisse orna la sommità del lato anteriore della sede, mentre sul fronte a terra si nota un bassorilievo che raffigura pesci acrostici. Sul retro, ecco lo stemma di papa Giovanni Paolo II.

Il basamento della croce astile in argento mostra il sacrificio di Isacco. La parte anteriore della croce è dedicata ai simboli dei quattro evangelisti, raffigurati su altrettanti medaglioni, mentre quella posteriore mostra San Vittore e Sant’Ambrogio (i due patroni storici di Seregno) e le figure simboliche del pellicano, della colomba e dell’agnello. Anche in questo caso, il disegno è di Floriano Bodini.

 

STATUA DEL CRISTO MORTO

Autore: Alberto Ceppi

 Anno di realizzazione: 1977

Struttura: l’opera in bronzo è stata realizzata in maniera realistica, senza l’aggiunta di decorazioni eccessive. Vengono evidenziati i bisogni della sintesi, di unificare le singole realtà, rapportandole in un’unica realtà. Unificazione questa volta realizzata dalla ispirazione religiosa, che nella fede nella Morte di Cristo raccoglie, ordinati da una ricchissima fantasia, i molteplici valori della ragione, della natura, della vita.

La serenità rinascimentale qui prorompe dal paradossale messaggio della fede nella Morte che dà la Vita!

Materiale: bronzo

Stile: realismo rinascimentale. Guardando l’opera, viene da ripensare a due grandi maestri: Mantegna e Donatello

 

 

 

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Indirizzo

Piazza Concordia, 20831 Seregno MB, Italia
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Punti di contatto

Ultimo aggiornamento: 13 settembre 2024, 18:21

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